Comunicato Stampa

del CENTRO UFOLOGICO NAZIONALE (CUN)

 

 

Roma, 21 febbraio 1998

LA SCIENZA DI STATO CONTRO GLI UFO IN TV

In relazione all’ultima puntata di "Viaggio nel Cosmo" di Piero e Alberto Angela, trasmessa su RaiUno venerdì sera, il CUN - Centro Ufologico Nazionale - fa conoscere la sua opinione:

Ora l’Italia televisiva e della "cultura" ha collezionato un altro record: quello della disinformazione scientifica. In nessun altro Paese al mondo il tema degli UFO e del possibile contatto con una civiltà extraterrestre è stato mai trattato con tale ignoranza e preconcetta superficialità. Dagli USA alla Cina, seppure con il giusto alternarsi delle tesi, il problema UFO/Alieni rappresenta ormai un argomento di discussione democratica e seria, basata sulla correttezza dell’informazione e della documentazione.

Dobbiamo il triste record all’anchorman scientifico di Stato Piero Angela, il quale ha confezionato per l’ultima puntata di "Viaggio nel Cosmo", in parte dedicata alla vita extraterrestre nell’Universo - di per sé trattata come una bizzarra domanda da porsi a tempo perso sotto un cielo stellato - un programma sommario, goliardico ed evanescente.

Naturalmente nessuno, visti i precedenti in materia, tantomeno il CUN, si aspettava cambiamenti di rotta sul tema UFO, introdotto con toni che hanno scandalizzato perfino i più scettici. Una conferma di tendenza che si è avuta con la scelta di ospiti noti per le loro posizioni preconcette e legate all’establishment scientifico, militare e politico. Franco Pacini, Margherita Hack, Giuliano Toraldo di Francia e l’immancabile e deteriorato giornalista aeronautico americano Philip Klass, sollecitati da domande addomesticate di una platea volutamente digiuna di qualsiasi cognizione documentale, si sono abbandonati ai modi della barzelletta, della gag, della risatina isterica e della risposta priva di qualsiasi argomentazione. Modi che certo non facevano onore ad un gruppo di ospiti, i soliti, tra i quali figurava persino un premio Nobel. Nella pantomima, che ha creduto di seppellire, in cinque minuti, decenni di documentazione ufologica (Klass, tra le altre facezie, ha ancora ribadito erroneamente che l’orologio nella sala del filmato dell’‘Autopsia Aliena’ risale agli anni ‘50 mentre è stato ampliamente provato che l’apparecchio in questione era in uso agli Americani sin dalla seconda metà degli anni Trenta; la Hack sbaragliare centinaia di avvistamenti dando degli ubriaconi da notte di capodanno a chi li aveva segnalati; Pacini riesumare la vetusta e sgominata tesi dei palloni-sonda; di Francia sognare un’aliena Claudia Schiffer); nella pantomima si diceva, non uno dei migliaia di casi palmari di contatto alieno è stato citato, con una genericità di argomentazioni estranea alla più infima delle metodologie scientifiche, che la dice lunga sulla volontà di discutere l’esistenza degli UFO o quanto meno di fare un punto serio ed equilibrato sul tema. Esempio ancor più grave di disinformazione - peggio, di occultamento dell’informazione se riferito ad un servizio televisivo pubblico sorretto da denaro pubblico.

Perfino esagerata nel ridicolizzare, la linea del programma ha ridicolizzato se stessa: e involontariamente Giuliano Toraldo di Francia, rispondendo ad una domanda sullo ‘schock culturale e psicologico’ che avrebbe sull’umanità la scoperta di civiltà aliene, ne ha definito ‘enorme’ la portata. Lanciando così un boomerang sul parterre della trasmissione e su tutta la sua strategia di disinformazione, e definendo il vero motivo per il quale le scienze di Stato e gli Stati medesimi si dedicano da anni, con impegno degno di migliori cause, alla teoria della negazione in ottica di mantenimento del potere, a tutti i livelli.

Il CUN, denunciando falsità e insabbiamenti, si impegna a consolidare la sua opera di controinformazione, sorretta da documenti inoppugnabili, indagini approfondite, sterminati materiali di archivio, testimonianze scientifiche da tutto il mondo, almeno paritarie rispetto a quelle esprese, con opinione dubbia, in quei cinque minuti di comicità siderale sviluppati in una sera (di carnevale) poco propizia alla riflessione.

 

A cura de l’Ufficio Stampa CUN - FUTURO EDIZIONI, ROMA


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